E Salò sfida Predappio nei "luoghi" del Duce


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Passano gli anni, anzi i decenni ma c’è ancora interesse e curiosità, diciamo da turismo culturale nei luoghi che in varia misura richiamano o si richiamano a Mussolini. Cosa davvero “universale” fra i grandi personaggi del XXI secolo, perchè lo stesso non accadenè per Stalin, nè per Roosevelt ne per Churchill. E’ da qualche settimana ad esempio, che in materia, Salò sta sfidando Predappio. Ecco cosa abbiamo potuto leggere sul “Corriere della Sera” a firma di Franco Brevini.

Un percorso storico e turistico per scoprire i luoghi e i palazzi della Repubblica Sociale Italiana dal 1943 al 1945. L’iniziativa viene presentata oggi a Salò, la cittadina del lago di Garda che diede il nome a questo strano Stato diffuso sul territorio, da Milano e Bergamo fino a Verona e Venezia, ma privo di una vera capitale. A promuoverla sono il Comune di Salò con il patrocinio del Centro Studi della Repubblica Sociale, animato dallo storico Roberto Chiarini. Oggi l’amministrazione comunale è di centro-destra, ma nel 1996, quando il progetto partì, alla guida della provincia di Brescia come del Comune c’era il centro-sinistra.

L’idea è nata dalle richieste provenienti dai turisti del Garda, in gran parte tedeschi, che volevano saperne di più sulle sedi istituzionali dell’ultimo tentativo di rilancio del fascismo, guidato dal redivi vo Mussolini, liberato dai nazisti dal la prigionia del Gran Sasso il 12 set tembre 1943. «Finalmente siano usciti dalla demonizzazione per fare seriamente i conti con la storia — dice Chiara Chiarini, docente di Stor: contemporanea alla facoltà di Scien ze politiche dell’Università Statale di Milano —. Prima della fondazione del nostro Centro studi, in Italia c’erano una settantina di istituti storici sulla Resistenza e neppure uno sulla Repubblica Sociale.

Grazie all’iniziativa di Salò, i turisti potranno avventurarsi tra le strade della cittadina, dove una serie di pannelli segnaletici permetterà di riconoscere l’uno dopo l’altro l’albergo Laurin sede del Ministero deggli Esteri, il cui scalone scenografico compare nei servizi dell’Istituto Lu ce in occasione delle visite dei diplomatici stranieri. Segue presso la Porta del Carmine il Palazzo della Croce Rossa che ospitava il Ministero della Cultura Popolare, il centro della propaganda fascista incaricato, come scrisse il console tedesco Moellhau-sen, di «far credere ciò che era impossibile poter credere» Nell’attuale sede del Liceo Fermi c’era invece la caserma dei famigerati reparti della Muti e della X Flottiglia Mas, una sorta di esercito privato di 1300 uomini al comandi del principe Junio Valerio Borghese, mentre sul lungolago di Salò, nei locali dell’ex albergo Italia sorgeva la Casa del Fascio, da cui due grossi altoparlanti trasmettevano ogni sera il bollettino dì guerra, da ascoltare sull’attenti e a capo scoperto.

Gli edifici segnalati sono finora una ventina e tutti a Salò, ma nei prossimi mesi l’opera proseguirà a Gardone, Toscolano, Gargnano, dove avevano sede la Presidenza del Consiglio e l’abitazione privata del duce. Tra un anno e mezzo sarà pronto anche il museo multimediale. «Nel frattempo però vogliamo segnalare alcune importanti acquisizioni del nostro Centro Studi —prosegue Chiarini, che ha da pochi mesi pubblicato un fortunatissimo volume illustrato dal titolo Vivere al tempo della repubblica di Salò —. La prima novità sono i tremila volumi della biblioteca dell’Unione combattenti della repubblica di Salò, un gesto emblematico con cui anche i protagonisti di allora si consegnano alla storia. La seconda è la formidabile emeroteca di Filippo Anfuso, ambasciatore a Berlino e sottosegretario agli Esteri al tempo del fascismo, consegnataci dal figlio. Comprende giornali rarissimi dell’epoca, alcuni pubblicati un’unica volta. Infine voglio ricordare un volume presente forse in un solo esemplare: Hitler mi ha detto di Hermann Rausching»