E’ scandalo grosso il prof. “negazionista”

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[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]

Ancora uno scandalo sul “negazionista”, e più precisamente sul prof. Antonio Caracciolo, 59 anni, docente di Filosofia del Diritto a Scienze Politiche, coordinatore provinciale del PdL a Reggio Calabria e frequentatore di un Circolo romano del Partito. Leggiamo sul “Corriere della Sera”, a firma di Francesco Di Frischia, che “su uno dei suoi tanti blog personali il docente definisce l’Olocausto “una leggenda”, sostiene l’inesistenza dei campi di concentramento e ribadisce “l’inutilità di spendere soldi per i viaggi ad Auschwitz”.
Dall’ateneo il rettore, Luigi Frati, chiederà “spiegazioni a questo ricercatore: stiamo valutando provvedimenti disciplinari senza fare epurazioni” e nel frattempo lo invita ad andare “a Dacau”. Più duro Riccardo Pacifici, presidente della Comunità ebraica romana, che annuncia: “Denunceremo il signor nessuno…”. Leggiamo ancora: “Su una parete della sua casa, piena di libri, Caracciolo ha appesa la foto di Carl Schmitt, il filosofo tedesco sostenitore del regime nazista. Inoltre sul suo blog ( Civium libertas ) invita a boicottare “lo stato di Israele che dal 1948 attua una sistematica pulizia etnica dei palestinesi”. Di Dachau dice che “è meglio di molti paesini della Calabria”, sua terra d’origine, e sulla frase che ha scatenato le proteste, “l’Olocausto è una leggenda “, ribatte: “Lì manca un punto interrogativo”.

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