Da Torino alla Francia tra Forti e Monasteri


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Sono 90 chilometri, da Torino alla frontiera francese; la strada richiama, è la Val Susa; e pochi percorsi, anche in Italia, sono così ricchi di forti, monasteri e…scherzi geografici. Come scrive Davide da Scagliola nel supplemento domenicale. Basti questo tanto per dare il via, basti il “buco di Tullio” detto comunemente il Pertus, una magnifica opera idraulica del XVI secolo, una galleria scavata in montagna, a 2.000 metri. Caso unico al mondo: il lavoro – un tunnel lungo 500 metri e alto come uno stambecco- fu realizzato da un uomo solo, il “leggendario” Colombano Romean – montanaro, muratore, spaccapietre, certamente un eremita- che martellò la montagna per 7 lunghi anni, a mano, senza mai scendere a valle, sino a bucare il crinale verso la Val Clarea, mezzo chilometro più a sud, Altro che TAV….” Poi ci sono “quattro” monumenti tardo mediovali”; S.Antonio di Ranverso, la Sacra di S.Michele, ciclopico santuario aereo…la Certosa di Monte Benedetto e l’Abbazia della Novalesa,ai piedi del Moncenisio….”

Oltre alla religione “sono le guerre che hanno lasciato maggior segno tra queste montagne; il forte de Exilles, colosso ferrigno costruito in mezzo alla Valle …è diventato un suggestivo Museo delle Truppe Alpine, gestito dal Museo della Montagna di Torino…”La fortezza di Bramafar…”è un museo della guerra in montagna gestito da un gruppo di volontari che fanno salti mortali per raccogliere materiale d’epoca. E ancora “strade militari ovunque…Un patrimonio di comunicazioni alpine invidiabile…” Con infinite bellezze naturali: il gran Bosco di Sabbertrannd…popolato da mandrie di cervi, caprioli, cinghiali, marmotte ed ermellini…”