Tornano gli antichi velieri. A Brest: festa grande della marina a vela


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Brest, il grande porto della Bretagna, ha accolto nei giorni scorsi – e per 7 giorni, dal 10 al 16 luglio – una “festa” che non è esagerato, come vedremo, definire colossale. All’insegna non solo della difesa ma del rilancio delle “tradizioni marittime” si sono concentrate nella capitale della Finistere del Nord, quasi 2.000 velieri di tipo «antico» o che di velieri d’altri tempi riattualizzano la struttura e l’uso con il ricorso “integrale” alle tecniche di costruzione di altre epoche. Non solo: grazie al porto – museo di Donarnenez, vengono usati materiali rifatti secondo le regole nautiche di altre epoche.

Sembra un “romanzo”, questo della gran festa velica tra Brest e Donarnenez; perché tutto è nato – appena una ventina di anni fa – da una modesta pubblicazione di “etnografia marittima” che poi, dal 1.992, ogni quattro anni, riunisce a Brest una vera flotta di velieri antichi, provenienti da tutto il mondo (quest’anno da 27 Paesi!). Qualcosa di simile si svolge anche ad Amsterdam, a Kiel e a Ranen ma nessuno degli altri «raduni» ha il richiamo mondiale dell’incontro di Brest e nessuno, soprattutto, ha alle spalle il “porto-museo” di Donarnenez, con le sue centinaia di «mastri» specialisti nella costruzione e nell’allestimento di navi a vela di altre epoche.

La scorsa edizione del raduno totalizzò anche 280.000 turisti e visitatori “paganti”; quest’anno si è giunti a quota 350.000 grazie alle specifiche manifestazioni che, nel porto-museo, si sono protratte fino al 20 luglio.

A richiamare tanta gente sono, oltre ai velieri, una serie di manifestazioni: due concerti serali di complessi musicali “tradizionali”; sfilate nautiche lungo la costa; spettacoli pirotecnici, eccetera. E poi ci sono le visite a bordo dei battelli, che “incantano” migliaia di bambini e di ragazzi.

Pino Rauti