E’ tornato a crescere il “lavoro a termine”

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[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]
Torna ad aumentare, il lavoro a termine. L’incidenza sul totale dell’ occupazione dipendente, infatti, è arrivata al 12,3%. Un incremento di mezzo punto percentuale rispetto al 2004 (era dell’11,8%), che compensa la riduzione segnata nell’ anno precedente. La crescita del lavoro a termine, diffusa sull’intero territorio nazionale, coinvolge quasi tutti i settori produttivi. Sono i dati diffusi dall’Istat nell’ Annuario statistico italiano 2006.
Complessivamente nel 2005, si assiste a una diminuzione dell’incidenza relativa dei dipendenti con contratto di lavoro standard, ossia a tempo indeterminato e con orario pieno, passata tra il 2004 e il 2005 dal 78,3% al 77,3%. Oltre ai contratti a termine, infatti, è cresciuto anche il part time: la quota dei lavoratori permanenti a tempo parziale, sul totale dei dipendenti, è salita dal 9,9% al 10,4%. Sono 118mila in più, nel 2005, i lavoratori a termine, pari a un incremento del 6, 2% rispetto all’anno precedente. Ma l’aumento dell’occupazione dipendente, registrato lo scorso anno, riguarda anche la componente permanente, cresciuta del 2,1% (229mila unità in più). Nel complesso, gli occupati alle dipendenze segnalano un aumento del 2,6% (+416 mila unità), a fronte di un calo degli indipendenti pari al 4,1% (258mila unità).
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