Turismo e cultura sempre più insieme


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Abbiamo fatto bene – abbiamo davvero fatto “centro” – nel dedicare tanti articoli e anche tante nostre prese di posizione sul tema “turismo culturale”. Che non abbiamo scoperto adesso, come è noto a chi ci segue da tempo e ricorda, per esempio, quali e quanti analisi noi si sia dedicate a quel fenomeno su “Linea” e su i suoi (nostri) inserti intitolati “Saperi e Sapori”. E fenomeno in crescita era per noi l’interesse – che stava diventando massiccio – verso tutte le strutture più tipiche cui esso si riferiva, a cominciare dai Musei. Ma non solo Musei, avvertivamo, sulla scorta di segnalazioni, studi e libri che seguiamo da anni, quelli a cura del Touring Club, del Fondo Ambiente Italiano e via di questo passo. La gente cominciava a rivolgere un interesse crescente anche ai Siti archeologici – e qui segnalavamo la splendida rivista “Archeologia viva”, al centro di tanti rilanci e riscoperte in questo settore – e alle Aree di “valore” ambientale, a partire da quei Parchi sui quali tanto abbiamo scritto e documentato.

Ho letto dunque con piacere quello che hanno segnalato, concordi, tutti i giornali dopo le vacanze pasquali: quest’anno c’è stato un successo massiccio su quel versante. Tanto che “Il Corriere della Sera” ha pubblicato il 13 aprile scorso un bell’incorniciato in neretto intitolato: “Assalto a musei e siti archeologici”, che qui riprendiamo per intero:

“Settemila visitatori ai Musei Capitolini, seimila alla mostra sul Barocco delle Scuderie del Quirinale, quattromila alla mostra del Déco al Chiostro del Bramante, duemila ai Mercati di Traiano. Mentre i romani sceglievano una gita fuori porta, i turisti che hanno trascorso Pasqua e pasquetta nella capitale hanno ammirato capolavori dell’arte.

Ma in tutta Italia mostre, musei e siti di interesse archeologico hanno suscitato grande interesse tra i vacanzieri di Pasqua. Dalle grandi città fino alle regioni del Sud. C’erano code, come sempre, all’ingresso degli Uffizi a Firenze. A Milano è stato registrato il tutto esaurito al Cenacolo Vinciano, e molti appassionati d’arte hanno visitato la mostra di Van Dyck, a Palazzo Reale, la Pinacoteca di Brera, o la Medusa del Caravaggio al Bagatti Valsecchi. Musei pieni in Piemonte e, complice il cattivo tempo, nelle Marche, dove sono rimasti aperti tutti e quattro i musei archeologici statali. A Tivoli, in Lazio, erano aperti due siti dell’Unesco: Villa Adriana e Villa d’Este. E migliaia di turisti si sono riversati nel teatro sannitico di Pietrabbondante e agli scàvi di Sepino, tutti e due in Molise”.