Tutti i colori del mondo antico

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[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]

Mostra al Quirinale, alle “Scuderie”, su “Roma. La pittura di un Impero”. I curatori dell’esposizione, sono stati coordinati da me esperto, Eugenio La Rocca; e c’è un bel Catalogo che accompagna la rassegna.

Ne scrive – su “Repubblica” – Giuseppe M. Della Fina.

“«Ciò che sopravvive dall´antichità sopravvive per lo più grazie a un caso, sovente un caso capriccioso» così osserva Andrew Wallace-Hadrill nel saggio di apertura del Catalogo che accompagna la mostra Roma. La pittura di un impero allestita a Roma negli spazi delle Scuderie del Quirinale (sino al 17 gennaio 2010).

L´osservazione è particolarmente vera proprio per la pittura: si pensi, ad esempio, a quello che ha significato la scoperta di Pompei e Ercolano: senza le loro testimonianze avremmo potuto solo immaginare e con molta difficoltà il ruolo svolto dalla pittura parietale nelle decorazioni delle domus romane.

I curatori dell´esposizione, coordinati da Eugenio La Rocca, hanno voluto offrire un´antologia della pittura romana che si è conservata e mostrarne le potenzialità: la possibilità, da un lato, di parlarci – in una qualche maniera – della pittura scomparsa e delle sue scelte; dall´altra di suggerirci la presenza di un legame stretto e misterioso tra la produzione romana – o se si vuole greco-romana – e quella moderna e contemporanea. Un filo che affiora nel confrontare singole opere, o andando a rileggere le considerazioni critiche di alcuni artisti e talvolta le loro confessioni.

I curatori avevano anche un altro obiettivo consistente nell´offrire un contributo visivo al superamento di un´immagine dell´Antico legata al colore bianco dei marmi, mentre osserva La Rocca: «tutto nel mondo antico era colorato». Uno scopo raggiunto: percorrendo la mostra, con le sue cento opere, si è attratti dai colori prima che dalle forme dell´Antico. Si osservano con curiosità le soluzioni cromatiche, prima di cercare di comprendere la scena raffigurata o l´inquadramento cronologico.

Aspetti ovviamente importanti e ben analizzati lungo il percorso espositivo, ma che interessano subito dopo. L´allestimento, curato da Luca Ronconi e Margherita Palli, l´attenzione prestata all´illuminazione di ogni singola opera più che all´insieme delle sale favorisce un simile approccio: volti, uomini e donne, architetture più o meno reali, alberi, fiori, uccelli, pesci, barche, oggetti comuni balzano agli occhi e rivivono per un breve intervallo di tempo: un piccolo miracolo che si verifica ogni volta sappiate vederlo…”.

(U.G.)

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