Vescovi: i licenziati “non sono zavorra”


[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]

Ci volevano i Vescovi della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) a ricordare che un licenziato è un uomo, una “persona”; e che non si tratta – come vorrebbe il liberalcapitalismo, aggiungiamo noi – di “zavorra sociale”. Questi, i termini del Cardinal Bagnasco, che ha auspicato – con insolita durezza di termini – “maggiori tutele” per i lavoratori.
Ecco le parole precise; tanto per rifletterci su specie in quella Destra che ancora si definisce, talvolta, “sociale” ma che ormai si è arresa al liberalcapitalismo. Dice Bagnasco, all’apertura dei lavori dell’Assemblea generale della CEI:

«Troppo spesso, nell´attuale difficile congiuntura economica, i lavoratori sono stati scaricati come fossero un inutile zavorra, una qualunque merce di scambio sottoposta alla legge della domanda e dell’offerta. Non è accettabile una concezione meramente mercantile del lavoro umano».
La Cei ha anche ricordato che nonostante le previsioni rassicuranti «siamo ancora nel tunnel della crisi»: lo conferma l ´Ocse, l´organizzazione che riunisce le economie più sviluppate del globo, secondo la quale il Pil dell´area si è ridotto del 2,1% nel primo trimestre 09. «È la maggiore flessione dal 1960, quando sono iniziate le rilevazioni» sottolineano gli economisti Ocse. Anche il trimestre precedente si era chiuso con una contrazione del 2% del trimestre precedente. Su base annuale l´economia dei paesi Ocse accusa un crollo del 4,2%. Gli Stati Uniti contribuiscono alla contrazione con uno -0,9%, il Giappone aggiunge un altro -1%, l´area euro -1,3% e gli altri paesi Ocse il -1%.