Zannone presso Ponza un incredibile santuario


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Fenici, e Romani prima; poi, i monaci benedettini – che chiamano l’isola con il nome di un loro martire, San Zannone – e adesso un “presidio” a rotazione settimanale di quattro Guardie Forestali: l’isoletta di (di 102 ettari e una “vetta” di 194 metri) è rimasta un gioiello della natura.

Il problema è che non c’è acqua. I Romani risolsero il problema raccogliendo l’acqua piovana; e ancora oggi da una “cisterna romana” adesso si abbeverano i Forestali, i due asinelli che vengono ammessi per qualche visita.

Sul “Corriere della Sera”, di recente c’è un bel servizio di Giovanni Russo, che visita l’isola con il direttore del Parco del Circeo. Luciano Perotto, e l’Ispettore della Forestale, Giuseppe Stolfa.

L’Ispettore “ha studiato la storia e anche la geologia dell’isola e mi informa che a Zannone vi sono le <<rocce di superficie>> più antiche d’Italia e una flora particolare: la fuscia, il mirto, la lavanda. In questa stagione c’è la splendida fioritura dell’erika”.

E ancora: “si possono osservare oltre duecento specie di uccelli che la sorvolano durante le loro migrazioni, quella dal Nord Europa verso l’Africa durante l’inverno e, in primavera il processo inverso, dal caldo dell’Africa al fresco del Nord Europa. Passano o nidificano gru, cicogne bianche e nere, fenicotteri, cormorani, il falco della regina, l’ibis, l’aquila di mare, il gabbiano reale e ancora il vippio, la magnanina, lo zocotto e il passero solitario. Tra i migratori si possono trovare le rondini, i rondoni, le tortore, le quaglie, i tordi, le baccace. Oggi non si vede nemmeno un gabbiano perché si sono spostati sulla terraferma dove trovano cibo nelle discariche o sui tetti delle case. Da fine marzo a maggio si fermano a migliaia per la riproduzione poi, quando i piccoli cominciano a volare, abbandonano Zannone….”.

Il Parco del Circeo, è l’unico Parco in Italia ad avere un’isola nel suo territorio; e l’obiettivo sarebbe di fare di Zannone il “centro” di un Parco Marino, con incluse tutte le isole Pontine.

Al pianterreno della casa che ospita i Forestali, è ospite abituale un muflone giovane; e c’è “un piccolo museo dove sono esposti nelle teche, accanto alle conchiglie grandi e piccole di molluschi, anche frammenti di costruzioni romane e medievali. Nel diroccato monastero c’è la statua del protettore di Ponza, San Silverio. Esso ospitava dai trenta ai quaranta monaci e c’era una zona per i conversi e una per i novizi. Sull’orlo della roccia i ruderi sono recintati; si gode da qui un bellissimo panorama, da Ventotene a Ponza e s’intravede in basso il faro di Capo Negro, che ha cessato l’attività fin dal 1969…”.

U.G.