Attenti alla tattica! Mai avute tante occasioni

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Stringe il cuore (e fa tanta rabbia) sentire le Radio e soprattutto vedere le immagini televisive fra terremoti, tempeste e uragani, distruzione; e morti e turbe di disperati e di affamati.

Ci sono, a centinaia di milioni, i nuovi “dannati della terra”, quelli che una volta erano – secondo la cultura para marxista o comunque progressista – il frutto del colonialismo europeo ma che poi, venuto meno quel colonialismo, stranamente non sono venuti meno ma anzi si sono, si stanno moltiplicando e sembrano crescere a dismisura.

Segno evidente che quella “analisi” era sbagliata o quanto meno assai superficiale; perché questi problemi del mondo contemporaneo enormemente complessi.

Ho letto giorni fa su uno dei tanti giornali che seguono queste vicende, che “stiamo entrando in un mondo cupo” e che stiamo vivendo “un capitolo terribile della storia”.

Ed è proprio così.

Ed è così che le ideologie che pure hanno stravinto la partita – prima sul Fascismo, con le armi della mobilitazione mondiale e poi sul Comunismo, con il semplice raffronto, dal Baltico al Mar Nero, della opulenza mercificata contro la povertà e l’inefficienza produttiva – stanno “perdendo la pace”.

E mettono tutto l’occidente a cominciare dall’Europa, con le spalle al muro di fronte a problemi, a scelte, a decisioni che paiono sfuggire ad ogni controllo e spesso anche ad un minimo di approccio razionale.

Quelli che continuano a richiamarsi alla sinistra – come ho avuto modo di sottolineare al convegno giovanile dei nostri quadri direttivi – tenutosi a Giuliano – a me sembrano operare sul piano di un’autentica follia politica; perché il Comunismo sovietico e quanto al marxismo si richiamava, non può citare neanche un Paese, neppure una sola esperienza di “socialismo realizzato” che sia stato un successo.

Ma quelli che si ispirano e battono la grancassa politica e culturale al neo-conservatorismo di stampo americano, commettono anch’essi un enorme errore; perché il mondo contemporaneo è “gestito”, diretto, organizzato dalle idee e tesi del liberal-capitalismo, ma sta andando, con ogni evidenza, a rotoli. Sempre più ingiusto, anche, sempre più “diseguale” a danno delle fasce più deboli – ripetiamolo per l’ennesima volta: le donne, i bambini e o giovani, gli anziani – e sempre più vittima di esigenze e richieste di urgenza drammatica alle quali non si riesce a dare una risposta. A me sembra evidente, più evidente ancora di quanto è accaduto da alcuni decenni, che ci vuole un’altra  “via”, che bisogna imboccare una strada nuova, che non sia né quella del sinistrismo più o meno di ritorno né quella del neo- conservatorismo di marca statunitense.

Ci si potrebbe obiettare: dite questo da molto tempo; praticamente da sempre da quando avete cominciato a fare politica, ma finora i risultati politici per voi che sostenete questa tesi sono stati deludenti o peggio. Vero. Purtroppo le cose sono andare proprio così. Però “adesso”, proprio adesso, i riscontri a favore delle nostre tesi, aumentano. Crescono sotto gli occhi di tutti incontestabili e inarrestabili, vicende e fenomeni che non agli altri danno ragione, ma a noi, alle nostre tesi e ai nostri progetti.

Ed è per questo che dobbiamo stare attenti alla “tattica” da scegliere: per non perdere occasioni che non abbiamo mai avuto!

Pino Rauti

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