Ecco come avvenne “la resa dell’Italia”

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[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]

Anche di recente “Acta”, la rivista dell’Istituto Storico della RSI (Bimestrale culturale-scientifico-informativo- 52028 – Cicogna – Terranuova Bracciolini (AR) Tel.055-9703988) ha pubblicato, con l’abituale rigorestoriografico, notizie e considerazioni di vario genere su come avvenne la “resa di Caserta”, che è, nella storia recente del nostro Paese, “l’unica adempiuta con rigorosa dignità”. Ecco come stanno le cose:

Le formalità di resa del 28 e 29 aprile 1945 nella sede AFHQ, seguite da linee armistiziali dopo le 14 del 2 maggio 1945 a Rovereto (TN) e ad Urea (AO), per gli angloamericani segnano la conclusione della Campagna d’Italia con la capitolazione delle Truppe dipendenti, dal 21 novembre 1943, dal Comando tedesco del Sud Ovest. Ma sono anche il valido documento che pone termine alla guerra dichiarata dall’Italia, ad iniziare dal 1940, contro gli Stati imperialisti.

Dal 26 luglio 1943 i tedeschi avevano cessato di essere l’alleato potente dell’Asse che soccorreva l’Italia fascista, invasa in Sicilia. Poi l’Heeresgruppe B (Rommel), nel Nord Italia dalla Provenza alla Dalmazia. divenuto un occupante, influiva sulle esigenze italiane. Mentre l’Heeresgruppe C (Kesselring) nel Centro Sud imponeva un sovvenzionamento garantito dalla Svizzera, poi a carico della RSI. Tuttavia i tedeschi hanno due importanti meriti:
– non aver infierito, escluse illegali o pericolose ribellioni in Grecia o Dalmazia, sui regi sia franchi tiratori che dopo il 13 ottobre cobelligeranti e sui 600 mila IMI (tra gli internati in Polonia 300 gli uccisi, perche parteggianti per i sovietici vincitori);

– aver tenuto lontano il nemico dalle Alpi con più di 100 mila Caduti in Italia, consentendo per 19 mesi alla RSI di esercitare sovranità su territorio e popolazione e aver donato la propria arte militare e non poche armi al-l’Esercito repubblicano. Per contro, il nemico ha ucciso in Italia, con bombe d’aereo. 65 mila civili e nei mari della Grecia, con siluri, 25 mila italiani disarmati che rimpatriavano a bordo di navi.

Il testo ufficiale in lingua inglese della Resa di Caserta indica in 6 paragrafi e in 3 Appendici (la prima delle quali la “A”, riguarda le forze di terra) gli adempiementi e ehi ha titolo di imporli o l’obbligo di eseguirli. Come riporta ACTA n. 61 German Land Forces, quale responsabile degli obblighi, è un termine che inelude tutte le forze e le organizzazioni militari e paramilitari tedesche e italo-repubblicane. L’Appendice “A” assegna ogni precedenza a Stav-Put, ossia al non doversi muovere dalle sedi occupate, al fine di consentire anche singole capitolazioni sul campo. Poi dettaglia le modalità di disarmo, il mantenimento e lo status dei prigionieri, il non danneggia-mento di impianti civili e strategici, la collaborazione negli smistamenti, nei servizi per l’ordine pubblico e nelle informazioni sulle prigionie di cittadini angloamericani. Deriva da una alta stima militare la premura che un americano attribuisce alle deleghe dei tre Comandanti sconfitti. Si tratta del Vice, da ottobre 1944. del Comandante in Capo Alexandcr e che, da settembre 1945, lo avvincertela per poi comandare le Forze US di occupazione in Germania (ACTA n. 60): Joseph Taggart McNarney. avute le fotocopie dal compatriota Lyman Lemnitzer. chiede al Segretario Bastion di ineluderle nella propria scheda Crossword (doc. B). Promotori della resa anticipata e decorosa con chi difendeva il Nord Italia sono i Comandanti MTO e AFHQ (ACTA n. 60). A loro nome controfirma i documenti il Capo di S.M. Morgan de Rimeer (doc. C), attorniato dal Vice Segretario Sweetman, dal Contrammiraglio Lewis, dal Capo del personale RAF Baker, dal sovietico K.islenko. dal polacco Vraeveskj e dal Vice Capo di S.M. Lemnitzer

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