Milano: il “Leonardo” è a quota 400 mila

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[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]

In cinque anni ne scrive Giovanni Caprara, su “Il corriere della sera” i visitatori del museo nazionale “Leonardo da vinci” sono aumentati di quasi 100.000 unità,quest’anno dovrebbero sfiorare i 400.000. Va bene anche siamo in quello che è come un “tempio” per la scienza e la Tecnologia ma non si puo’ non notare e sottolineare che la crescita è dimostrazione palese di un fenomeno di massa, e tutto di segno positivo. Perchè, nel Museo diventato una fondazione di diritto privato anche il personale è cresciuto,passando da 34 a 85 addetti e funziona a pieno ritmo un comitato scientifico,ricco dei contributi di illustri studiosi; Ma secondo Caprara,”si è soprattutto inventato un nuovo modo di esistere”. E ancora: «Bisogna tener confo — dice Fiorenzo Galli, direttore generale del Museo e maggiore artefice del cambiamento — che metà del bilancio, raddoppiato in cinque anni arrivando a quasi undici milioni di euro, è frutto di contributi per progetti, cioè di iniziative capaci di raccogliere il consenso esterno di finanziatori convinti a sostenerle. Il risultato è che oggi la Fondazione si auto finanzia per il 70 per cento. Per la trasformazione, ci siamo mossi su tre cardini fondamentali: valorizzare la storia della tecnologia del nostro Paese: ampliare i laborafori che hanno trasformato il museo in uno science center aperto anche alle famiglie e pure il sabato e la domenica; fare leva sulla figura di Leonardo e il suo modo di intendere la cultura come sintesi tra scienza e tecnologia. E in questo ambito organizziamo continue serie di incontri tra scienziati e pubblico per dar modo di dialogare con i protagonisti della scienza…”

Ora da una ricerca di Manageritalia dell’Università Cà Foscari di Venezia il Museo risulta tra le 50 realtà aziendali italiane più innovative del terziario da cui prendere esempio…”

Ma anche nell’articolo che stiamo sostanzialmente riprendendo, ci si chiede se, dunque “tutto è risolto”; e leggiamo che non è propio così. Perchè, certamente questo bel successo sottolinea, a livello minesteriale, che “L’Italia deve rinascere nell’impegno scientifico” comprendendo anche la sua diffusione “Perchè insiste ancora Galli ” come si fa non si comunica il valore della scienza e questo concetto non è ancora nelle strategie del Paese ne a livello locale ne nazionale». Le nazioni europee che fanno più ricerca – prosegue Giovanni Caprara- sono “anche più coinvolte nella sua divulgazione. In Germania, a Monaco, il Deutsche Museum » riceve un contributo annuo dalle istituzioni di 35 milioni di euro; in Francia, a Parigi, la Villette ha un appannaggio di 90 milioni di euro: in Gran Bretagna, a Londra, il Science Museuma, assieme al Maritime e al Naturai History Museum ricevono 120 milioni di euro. Al «Leonardo da Vinci» di Milano, invece, si garantiscono solo 2,7 milioni di euro…”

…Cosa si puo’ fare nel prossimo futuro.Fiorenzo Galli indica come prima obiettivo da realizzare, quello che adesso manca; e cioè “un sistema museale scientifico su scala ,nazionale”

Nel prossimo futuro, conclude Fiorenzo Galli, è indispensabile “un atteggiamentoiamento strategico da parte delie istituzioni che guardi concretamente e in particolare alle tre realtà strutturate sul territorio occupate nella diffusione scientifica, cioè Milano, Firenze e Napoli. Insieme è opportuno realizzare e condividere iniziative comuni. Intanto speriamo si aggiunga presto anche a Roma con un nuovo e coerente progetto».

(a cura di Umberto Giusti)

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