Anche Humala, dal Perù “più Peron che Marx”

image_pdfimage_print

Chi scrive, sta seguendo con attenzione che merita uno dei “fenomeni” più interessanti in corso; l’emergere di un nuovo -quasi appassionato- antiamericanismo in tutto il centro-sud americano, che doveva essere il “il cortile di Bush” e invece si sta trasformando anche per merito di Chavez in un “luogo” da dove partono le contestazioni più accese contro le Multinazionali.

Visto il rilievo che danno a queste vicende i fogli della sinistra nostrana- ma non mancano gli “alt” in merito; e sono, come vedremo in altra occasione, assai significativi- sembrerebbe di poter concludere che si tratta di una sorta di estremo omaggio a Fidel Castro; e che , insomma, siamo di fronte ad una nuova ondata di Marxismo.

Non è così.

Castro non c’entra; e non c’entra niente neanche il marxismo. Se proprio vogliamo fare paragoni o avanzare confronti, piu’ che marxismo c’e’ “peronismo. C’è la ricerca di una “terza Strada” che vada al di la’ tanto del marxismo – di cui anche li hanno visto tutto, clamorosi, il fallimento e il tracollo- quanto, ovviamente del capitalismo. Che poi se una volta era un punto di riferimento, culturalmente, un po astratto, adesso è diventato “capitalismo selvaggio”, strumento finanziario dell’egemonia americana.

Fatto nuovo, pero’ e’ l’entrata in campo -la dove ne esistono i presupposti numerici adeguati – del “fattore etnico” legato alle popolazioni autoctone; che sinora erano state, laggiù, le grandi assenti. E questo vale per la Bolivia di Evo Morales e per il Perù di Ollanta Humala. Tra gigantesche “bidonvilles” e non meno enormi super-mercati, intramontabile quali ruota il vivere drammatico di decine di milioni di persone, si cerca una “strada” che riduca gli attuali – e schiaccianti – costi esistenziali. Ma, lo ripeto, cè più peronismo che marxismo.

  • Facebook
  • Twitter
  • Delicious
  • LinkedIn
  • StumbleUpon
  • Add to favorites
  • Email
  • RSS

Comments are closed.

Post Navigation