Il legale e… i segreti svizzeri

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[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]

Si “estende” lo scandalo che tutti i giornali definiscono dei <<segreti svizzeri>> e che riguarda Giuseppe Grossi, la sua “Green Holdin” e la vicenda relativa al “gonfiamento” dei costi della bonifica dei terreni di Montecity-Rogoredo. Effettuati già 5 arresti; ma si indaga su 80 persone e sono state effettuate perquisizioni in 9 regioni. Scrivono sul “Corriere della Sera”, Luigi Ferrarella e Giuseppe Guastella:
Milano – «È un chirurgo plastico». «Produce serrature e sistemi di sicurezza». «È un patrimonio ereditato dal padre e proveniente dalla cessione di un’azienda edile».Parla ai magistrati milanesi Fabrizio Pessina, l’avvocato svizzero tra i primi arrestati nell’inchiesta sui fondi neri creati dal «re delle bonifiche» ambientali Giuseppe Grossi nell’affare Montecity. Ma non è questo il filone nel quale Pessina diventa un prezioso teste d’accusa per i pm. È invece la costola d’indagine fiscale nata per caso dal suo arresto, e in particolare dall’ormai noto sequestro sul suo computer di una lista di oltre 500 clienti.
Molti estranei a reati, e finiti nella rubrica per le ragioni più svariate. Ma altri, spiega Pessina, per esempio gli 80 ieri indagati e perquisiti (come persone o società) dalla Guardia di Finanza di Milano in 9 regioni, evasori lo erano davvero…
La Gdf stima l’importo delle fatture false, nel caso degli 80 soggetti ai quali già dal 15 settembre l’inchiesta ha sbarrato la strada all’eventuale ricorso allo scudo fiscale, in 300 milioni di euro, di cui la più ottimistica delle prognosi prospetta un recupero del 40% tra tasse e sanzioni.

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