È massiccia la spinta al “degrado” di Roma

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I “contenuti di una città dipendono, ovviamente da quello, da tutto quello, che vi accade “dentro” in ogni manifestazione ed aspetto del suo vivere concreto e quotidiano. E quello che si chiama sviluppo o crescita o miglioramento del suo livello esistenziale oppure della crisi di questo livello, crisi e venir meno di esso, il cosiddetto degrado, vengono dall’andamento negativo di quei “contenuti”!

Contribuisce molto al degrado in atto a Roma, dunque, quello che avviene su scala massiccia, all’Esquilino, in una via interna, a via Principe Umberto, dove si è andata installando una enorme “struttura” di vendita all’ingrosso di articoli di pelletteria contraffatta, con decine di spacci di imitazioni marcate Cina; senza orari e senza tener conto di nessuna regola fiscale.

E si vende di tutto, altre alla pelletteria; pezzi di ricambio di autoveicoli; CD, audiocassette e CDV; calzature e articoli di abbigliamento .

Tutti gli interventi di recupero effettuati nella zona non hanno impedito il proliferare di un mercato dove scorre un fiume miliardario, che ricorre anche ad Internet per ulteriori “affari” che coinvolgono grossisti di fuori Roma: spedizioni notevolissime vengono avviate in vari Paesi d’Europa. E i “falsi”, da qualche tempo, provengono anche da città arabe del Maghreb.

A questa situazione è stata dedicata il 24 ottobre scorso quasi un’intera pagina del “Corriere della Sera”, con due articoli di Ilaria Sarchettini.

Vi leggiamo, tra l’altro, che non si rilasciano né fatture né scontrini; così come non ci sono né marchi né etichette sulla “merce”. Ed è da quella via che partono i rifornimenti, le vendite abusive lungo le passeggiate turistiche: Piazza Adriana, Castel Sant’Angelo, Fontana di Trevi, via Del Corso, Piazza Navona. Borse che falsificano Gucci in camoscio o le Prada impermeabili; e mucchi di sporte vintage, di zainetti di cartolibreria, le baguettes di pelliccia fasulla; con un via vai di camions anche di sera e fino alle prime ore della notte. Perché la sera poi “ci sono anche loro. Ragazzi del Senegal, Nigeria, Somalia, Bangladesh. Clienti affezionati ….”

Ma siamo a Roma o alla periferia di Calcutta?

Siamo al centro di Roma; e nessuno fa niente. Leggiamo ancora: “l’Assessore del primo Municipio con delega all’Esquilino, Letizia Cicconi, con un occhio all’elenco delle assicurazioni e l’altro ai provvedimenti emanati denuncia la situazione di emergenza. Con un senso di rabbia e di impotenza …..senza una vera regolamentazione sull’ingresso delle merci, le possibilità di intervenire sono inesistenti….” Dice sfiduciata!

P.R.

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