Roma, 20 nov 13:29 – (Agenzia Nova) – “In qualità di erede Rauti e Presidente del Centro Studi Pino Rauti sono particolarmente orgogliosa di annunciare la nascita del Fondo Pino Rauti, presso la Biblioteca nazionale Centrale di Roma, la più grande d’Italia”. Lo dichiara in una nota la senatrice Isabella Rauti, presidente del “Centro studi Pino Rauti”. Si è svolta ieri, anniversario nella nascita di Pino Rauti, l’inaugurazione virtuale del fondo. “La consistenza del Fondo archivistico e bibliografico Pino Rauti è di 2.880 volumi provenienti dalla biblioteca privata di Pino Rauti, cui si aggiungono un considerevole numero di Riviste, e di 1898 Unità archivistiche catalogate – continua la senatrice Rauti -. L’archivio personale restituisce un arco cronologico compreso tra il maggio 1926 – anno di nascita di Pino Rauti – ed il febbraio 2012, anno della sua scomparsa, avvenuta il 2 novembre”.
La biblioteca personale comprende volumi anche datati, dal più antico del 1866, fino ad edizioni moderne che superano il 2012 ed arrivano fino al 2016, si tratta di volumi editi dopo la sua scomparsa, riferibili alla sua figura ed alla sua attività, e che sono stati donati alla Biblioteca nazionale centrale di Roma dal “Centro studi Pino Rauti”. La parte archivistica del Fondo Pino Rauti, che nel 2017 è stato dichiarato di “interesse storico particolarmente importante” dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio, ha ottenuto il riconoscimento Mibac di “Bene Culturale” per il “particolare interesse storico” dei Documenti contenuti. “Il Fondo è frutto della donazione – effettuata nel 2018, da me e da mia sorella Alessandra in qualità di unici Eredi Rauti- alla Biblioteca nazionale centrale di Roma”, aggiunge Isabella Rauti.
L’Archivio, spiega Isabella Rauti, è articolato in 10 serie archivistiche tematiche, 28 sottoserie e 23 sottosottoserie, nel complesso le sezioni ricostruiscono l’attività politica e parlamentare, quella giornalistica e di studioso (con la presenza di numerosi manoscritti e appunti) ma anche le vicende giudiziarie che hanno segnato per anni la vita di Pino Rauti, prima di risolversi nella piena assoluzione. Si aggiungono le Sezioni dedicate alla Rassegna Stampa su Pino Rauti, alla sua corrispondenza pubblica e privata, ed un significativo corpus fotografico e di Audiovisivi nonché materiale a stampa di carattere pubblicistico e di propaganda politica. Nel complesso il Fondo Pino Rauti rappresenta una miniera di materiali, editi ed inediti, utili agli studiosi, agli appassionati, agli studenti ed ai ricercatori e più semplicemente a tutti colori che vogliano avvicinarsi o approfondire la figura di Pino Rauti ma anche il mondo della destra italiana. “La documentazione ricostruisce il profilo biografico e politico-istituzionale di mio padre, Pino Rauti ma anche il personaggio poliedrico: intellettuale, ideologo, scrittore, giornalista, saggista, studioso e leader; e sullo sfondo si impone il racconto della storia della Destra in Italia, dalle origini del Movimento sociale italiano fino alla fondazione del Partito della ‘Fiamma tricolore’ – dopo il Congresso di Fiuggi e la nascita di Alleanza Nazionale – ed oltre, fino al 2012”, aggiunge.
“La costituzione del Fondo Pino Rauti, il riconoscimento di ‘bene culturale’ e la sua collocazione in un soggetto conservatore così prestigioso come la Biblioteca nazionale centrale di Roma, rappresentano un traguardo importante nella ‘storia delle idee’ e consentiranno di trasmettere un’eredità intellettuale, ricca di spunti di attualità e di insegnamenti ancora validi. Pino Rauti non ha avuto il tempo di organizzare la documentazione da lui stesso conservata per anni e selezionata con cura ma in un appunto manoscritto, ritrovato nell’archivio personale, ne auspica la realizzazione scrivendo ‘Quando (e se) si riuscirà ad organizzare un Archivio Pino Rauti, contenente suoi documenti, discorsi e scritti, rappresenterà una fonte di informazione politica di prim’ordine e anche un valido punto di riferimento di natura culturale. Anzitutto per la storia della Destra in Italia dal primo dopoguerra in poi, anche prima della nascita di quello che fu poi il Movimento Sociale Italiano (…)’. Oggi possiamo affermare che questo suo auspicio – forse anche un sogno- è diventata una realtà accessibile a tutti”, conclude la presidente Isabella Rauti. (Com)