La domanda che esponiamo volutamente in forma polemica e diremmo “popolare” la fa venire la vicenda che si è svolta a Roma, con quel quindicenne che ha ucciso, sparando loro, i suoi due genitori.
Viene fuori una prima cifra, già da sola impressionante: nel Lazio ci sono 80.000 persone da curare; e ci vorrebbero subito altre quattro nuove strutture ospedaliere, ognuna con quindici letti; e neanche sarebbero sufficienti, ad essere precisi. Perché qualche altra cifra, letta sui quotidiani in questi giorni nei quali un fatto terribile di cronaca nera ha sollevato il sipario su una realtà che pochi conoscevano; e che è – diciamolo subito – conseguenza diretta del “pensiero sinistrorso” che si impose con la Legge Basaglia.
Vediamo altri numeri: malati, ogni 60.000 pazienti ricorrono nel Lazio ai Centri di salute mentale, mentre i Pronto soccorso degli ospedali trattano 51.000 persone con problematiche; DSM, nei Dipartimenti di Salute Mentale di Roma sono previsti 1.832 operatori sanitari, ma ne mancano 564; posti letto, i posti letto dei “Servizi psichiatrici di diagnosi e cura” negli ospedali romani sono 111 ma dovrebbero essere 228. Così gli ospedali: 10 letti al San Giacomo e Grassi, 6 al Regina Margherita, 12 a Santo Spirito e San Filippo, 15 a Pertini, Sant Eugenio e Forlanini; comunità, posti letto delle “Comunità riabilitative” pubbliche:535 previsti, 234 esistenti.
Leggo ancora: “mentre quel povero ragazzino sparava ai suoi disgraziati genitori, all’ospedale Santo Spirito non erano in grado di ricoverare un paziente che si era presentato con problemi psichiatrici, l’hanno dovuto mandare all’Aquila….”
La denuncia dei Sindacalisti della Funzione Pubblica della CGIL, scattata di fronte ai problemi sollevati dal fatto di sangue dei giorni scorsi, è molto precisa. Dice che nel Lazio, i un anno, si sonopresentati nei centri di salute mentale il 60.000 e che altri 52.000, in parte coincidenti con i sessantamila, sono arrivati ai Pronto soccorso degli ospedali per problemi diagnosticati come di tipo psichiatrico: “qualcosa come una città nella città, una sesta provincia invisibile della regione, 80-90.000 persone (per ben oltre la metà a Roma) che ogni anno richiedono un intervento su una problematica così spinosa e complicata come quella psichiatrica andando incontro a gravi difficoltà. Insomma un’intera città più grande di Latina, che annaspain cerca di cure e soluzioni incontrando un quadro d’accoglienza che Tiziano Battisti, Segretario romano della Funzione Pubblica, giudica “disastrato”…….”
Pino Rauti