Ma se io avessi previsto tutto questo
dati cause e pretesto e attuali conclusioni
Credete che per questi quattro soldi
questa gloria da stronzi avrei scritto mozioni
Vabbè lo ammetto che mi sono sbagliato
e accetto il “crucifige” e così sia
Chiedo tempo son del partito mio
per quanto grande sia il primo che ha studiato.
Andriani forse aveva anche ragione
a dir che la Regione è davvero importante
Parlato non aveva poi sbagliato
a dire che un deputato conta più di un di un militante
Giovane ingenuo io persi la testa,
sian stati Nietzsche o il mio estremismo
E un cazzo in culo e accuse di castrismo,
dubbi di qualunquismo son quello che mi resta.
Voi critici, voi senatori austeri,
militanti sinceri chiedo scusa a vossia
Però non ho mai detto che a mozioni
si fan rivoluzioni o si possa far poesia
Io scrivo quando posso e come posso,
quando ne ho voglia senza applausi o fischi
Scrivere no! non passa fra i miei rischi,
allenatevi ai fischi e sputatemi addosso.
Secondo voi a me cosa mi frega
di assumermi la bega di star quassù a parlare
Godo molto di più nel censurarmi
oppure a arrovellarmi o al limite a tramare.
Se son di umore nero allora scrivo
frugando dentro alle nostre miserie
Di solito ho da far cose più serie,
star in piedi fra macerie o mantenermi Pino.
Io tutto, io niente, io stronzo, io ubriacone,
io esteta, io buffone, io fanatico, io castrista
Io ricco, io senza soldi, io banale,
o diverso, io uguale, pigro, ebreo, comunista
Io frocio, io perché scrivo so imbarcare,
io falso, io vero, io genio, io son Pino
Io sono qui alle 4 del mattino,
angoscia e un po’ di vino: voglia di esternare
Secondo voi ma chi me lo fa fare
di stare ad ascoltare chiunque ha un tiramento
Occhio, Rubei dice, sei depresso
nemmeno col congresso avrai un miglioramento
Ed io che ho sempre detto che era un gioco
saper usare o no un certo metro
Camerati, il gioco si fa peso e tetro
comprate il mio Di Pietro: io lo vendo per poco!
Colleghi deputati, eletta schiera
che si vende alla cena per un po’ di affissioni
Voi che siete capaci fate bene
ad aver le tasche piene, ma non avete i coglioni
Che cosa posso dirvi? Andate e fate, tanto ci sarà sempre lo sapete:
Un infame pentito, (ma che volete?), un Birindelli e un prete a sparare cazzate.
Ma se io avessi previsto tutto questo
dati cause e pretesto forse farei lo stesso
Mi piace far mozioni, sono Pino.
mi piace far casino, poi sono nato fesso
E quindi tiro avanti e non mi svesto
dei panni che sono solito portare
Ho tante cose ancor da raccontare
per chi vuole ascoltare e a Fini tutto il resto
Satira musicale (1979). Il testo della “Rauticata” fu scritto con il contributo di Peppe Nanni, Umberto Croppi e qualche altro milanese, sull’aria del “L’avvelenata” di Francesco Guccini. Successivamente Junio Guariento ne mise qualche passaggio per rispettare la metrica.
Il brano fu eseguito a Campo Hobbit III da Junio Guariento con la Clessidra.
[Fonte: www.aclorien.it]