Stipendi astronomici per gli euroburocrati

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[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]

In Germania tiene banco sulla stampa un problema che la Merkel si trova di fronte durante il semestre della presidenza Tedesca dell’Unione Europea, presidenza di quella Germania che paga un terzo dei costi dell’UE.

Si tratta dei compensi “astronomici dell’euroburocrazia. Differenza tra i due numero uno: la Merkel ha uno stipendio mensile di 19.000 euro mentre Barroso riceve oltre 28.000 euro. Accade lo stesso agli alti livelli: il vice-Cancelliere Münterfering 16.000 euro mentre i 4 vice di Barroso ne prendono quasi 25.000

Ogni Commissario europeo ha uno stipendio di 22.452 euro, quasi il doppio di F.W. Steinmeier che guida la politica estera tedesca. Il Capo dello Stato tedesco, Koehber ha 18.000 euro, meno del trattamento complessivo di un generale a Bruxelles

I più avvantaggiati dalla generosità di Bruxelles sono i nuovi arrivati. Dal primo gennaio, con l’allargamento a 27, ci sono due nuovi commissari, il romeno Leonard Orban e la bulgara Meglena Kuneva. Il primo si occuperà delle questioni legate alla molteplicità delle lingue dell’Unione, la seconda sorveglierà sulla genuinità dei prodotti alimentari. Per loro l’assegno di 22.452 euro previsto per i commissari è una vera vincita al lotto se si pensa che in Bulgaria lo stipendio medio è di 164 euro e in Romania di 433. L’ingresso in Europa per i due nuovi commissari è come aver messo piede nella terra di Bengodi. Visto il buon trattamento che la Commissione riserva a se stessa, difficile non essere altrettanto magnanimi con i 35mila dipendenti che formano la burocrazia comunitaria. E infatti con gli aumenti strappati prima della presidenza tedesca la remunerazione complessiva di un direttore generale (ce ne sono sessanta) può arrivare a 21.500 euro. Particolarmente generosi gli assegni per i figli, oltre 300 euro, il doppio che in Germania. Per non parlare delle tante agevolazioni tra cui l’esenzione fiscale su alcune voci concessa ai funzionari stranieri, la stragrande maggioranza.

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