Imbrattamuri: costano miliardi

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[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]

Per ripulire la sola Roma, ci vorrebbero 100 milioni di euro, quasi 200 miliardi delle vecchie lire. E per questo ci si limita al minimo indispensabile, spendendo ogni anno 6 milioni di euro; pari, per capirci meglio, a 10.000 milioni delle vecchie lire.

Lo scrive su “Il Tempo”, Grazia Maria Coletti in una documentatissima inchiesta che occupa due pagine del quotidiano romano.
Qualche dato, in dettaglio.
L’azienda di trasporto pubblico – Tram-bus – da sola, spende un milione l’anno “per sostituire i finestrini danneggiati dai graffiti (anche delle tifoserie)… sui 2.000 autobus cittadini e un centinaio di tram”; e due milioni di euro è la cifra investita da AMA “di cui un milione per il restyling dei 70.000 cassonetti e un altro milione per interventi-tampone richiesti dal Comune….mentre un milione di euro viene speso da Ferrovie dello Stato…
Ma da gennaio ad agosto, siamo già nell’ordine di 800 mila euro» spiega l’ufficio stampa, «già spesi» nelle 180 stazioni di Roma e Lazio, e «le 30 dell’area metropolitane, le più colpite dal fenomeno dei writers». Maglia nera la linea Fr3 Roma-Viterbo, nelle stazioni fra Roma e Cesano, che sono continuamente prese d’assalto dai writers. E, nel sud del Lazio, le stazioni delle linee Roma Nettuno, Roma-Formia e Roma Cassino, al fenomeno dei writers si aggiunge l’atto vandalico: «scritte e gesto».
Fs s’è organizzata così: una ventina di persone divise in squadre di due-tre agenti armati di vernice per restituire il decoro perduto. E una quindicina di agenti di protezione aziendale, che lavorano insieme alla Polizia ferroviaria che hanno l’incarico di vigilare, notte e giorno, armati di macchine fotografie e videocamere. Le immagini finiscono in una banca dati informatica, «così quando i writers vengono presi, riusciamo ad associare volti e nomi ai loro disegni – spiegano da Fs – grazie a disegni e tag documentati nell’archivio informatico arriviamo ad associare gli autori alle “opere” per chiedere il risarcimento danni».
E se i writers sono minorenni pagano i genitori. Venticinque milioni di euro, invece, è la stima calcolata dall’associazione italiana che si batte contro l’illegalità, che servirebbe per ripulire il patrimonio artistico nazionale. «Il graffitaggio è una piaga sociale ed economica» dice il presidente della Commissione sicurezza urbana, Fabrizio Santori.
Da luglio i writers rischiano da uno a 6 mesi di carcere e una multa fino a mille euro (prima era prevista una multa di 103 euro). Fino a due anni di carcere e 10 mila euro di multa se recidivi e sanzioni pecuniarie più salate se gli immobili hanno valore storico. Ma come si fa con le frotte di ragazzini che spesso hanno anche meno di 14 anni? Santori propone «cooperative» che possano prendere in carico i minori per fargli ripulire le aree che hanno sporcato, «manodopera a costo zero» dice, in collaborazione con la magistratura. «Ma vogliamo fargli pulire anche altre zone imbrattate, in rapporto a quanto hanno sporcato»…”
(U. G.)
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