Sempre più caos con i “piani casa”

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[La data originale di pubblicazione del presente articolo è precedente a quella attuale – © Centro Studi Pino Rauti – Tutti i diritti riservati]

Ma non va bene proprio niente, in questo nostro benedetto Paese!

Guardiamo da vicino, per fare un esempio concreto, quello che accade con i “piani casa” che erano stati avviati per <<mettere ordine>> e stanno dando luogo ad un disordine devastante.

Perché si è dato luogo ad una Italia di tante “regole diverse”; e ci sono, diverse tra loro, 12 leggi regionali, più la particolarissima situazione di Bolzano e provincia. Più, le Marche, che ancora <<tacciono>>. Più la Provincia di Trento – come scrive in un superdocumentato articolo/panorama sul “Corriere della Sera”, Antonella Baccaro – che non ha aderito all’intesa, confermando gli attuali contributi per le ristrutturazioni senza premi volumetrici. E Giulia Maria Crespi, presidente Fai, insieme a Fulco Pratesi, presidente onorario del WWF-Italia, in una lettera-aperta ai vertici dello Stato, invocano: “Ma non aggrediamo il paesaggio”.

Sottolineando come, ogni Regione, su un tema così cruciale come la pianificazione del territorio, ha fatto da sola e in totale assenza dello Stato.

Leggiamo ancora: “Ci troviamo oggi nella paradossale si­tuazione in cui le Regioni hanno innova­to la normativa in materia di governo del territorio in totale assenza di una legge quadro nazionale e quindi esautorando di fatto il potere legislativo del Parlamen­to. Perché nessuno ha sollevato dubbi di costituzionalità? Come è possibile che su tante altre questioni si discuta per mesi e sulla gestione del futuro del nostro terri­torio neanche un minuto? Vi sembra dav­vero una questione così marginale? Questo comportamento appare esizia­le sia per la palese violazione della omes­sa disciplina comunitaria in materia di Valutazione Ambientale Strategica, sia per il colpo mortale inferto al concetto stesso di pianificazione in quanto impo­ne ai Comuni una deroga totale ai loro Piani regolatori. Una specie di obbligo a non curarsi della pianificazione che non è errato interpretare come un condono edilizio preventivo. Gli effetti del Piano casa si tradurran­no dunque in una nuova aggressione al paesaggio italiano, tesoro insostituibile e non replicabile e primo attrattore della più grande risorsa economica del Paese: il turismo…”.

Pino Rauti

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